[Qui in francese dal blog Attaque, qui l’articolo di giornale citato come fonte]
Ndt: Mentre il morbo repressivo dilaga sempre più in ogni parte del mondo, costringendo migliaia di individui all’isolamento e a coprifuochi più o meno annunciati, c’è chi non accetta questo stato di cose. C’è chi vede nelle città, ora prigioni a cielo aperto, delle gabbie da distruggere e perciò, armat* di una certa dose di rabbia e di gioia, si dà alla distruzione di tutto ciò che fisicamente contribuisce all’oppressione.
[…] Dopo aver imbrattato la telecamera di videosorveglianza della residenza dei giovani Color’Ado, i vandali hanno ridotto in frantumi le vetrate dell’edificio. Dei tavoli da picnic, dei tombini e dei cartelloni sul percorso mountain-bike sono stati imbrattati. […] Il municipio ha fatto denuncia e la stima dei danni è in corso. “La gendarmeria ha degli indizi e sta effettuando dei controlli incrociati per dare un’identità ai volti visti nei video.” Secondo primi elementi, si potrebbe trattare di due giovani, probabilmente originari del comune. […] Inoltre, l’edile [ndt: si riferisce al sindaco] non ha esitato, a partire da lunedì 23 marzo, a mettere un coprifuoco sul suo comune, fra le 20 e le 6 del mattino, fino al 31 marzo. Una misura forte, come a La Roche-sur-Yon, che mirava a far rispettare l’isolamento ai più recalcitranti. Se non fosse che il prefetto ha messo il suo veto, dal 24 marzo, ed ha annullato il fermo totale. “La prefettura non è favorevole al fatto che degli enti territoriali prendano questo tipo di iniziative. Trovo che sia un peccato, ma ubbidisco alle decisioni prefettizie”, si è piegato il sindaco […].