Il 27 aprile nel Centro di permanenza temporanea per immigratx di Melilla* (CETI) circa 600 persone (pare provenienti dalla Tunisia) hanno iniziato uno sciopero della fame, ed una si è cucita le labbra. Chiedono di essere portate nella penisola iberica, e temono per la loro salute.
La protesta è comiciata lunedì mattina con un sit-in all’interno del patio di uno degli edifici della Secretaria de Estado de Migraciones del Ministerio de Trabajo con uno striscione nella quale si leggeva “Abbiamo diritti (CETI)” e occupando l’area e la strada interna.
Il governo ha trasferito alla penisola 51 migrantx dal CETI di Melilla.
Queste persone dichiarano che rimarrano in sciopero della fame fino a che verrà accetta la loro richiesta di trasferimento dato che sono a Melilla da più di un anno.
Il centro attualmente vede 1600 persone presenti ed è un evidente potenziale focolaio di virus.
*enclave spagnola in Marocco
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