Alcune righe riguardo un intervento della polizia di sabato 18 Aprile a Monza

Per le strade deserte di Monza succede che, in un tranquillo sabato sera, un ragazzo venga fermato dalla polizia in strada perché in stato di agitazione. Chi ha assistito alla scena racconta di aver contato, oltre a un’ambulanza, 11 poliziotti intervenuti per fermare un ragazzo che non stava facendo del male e che, evidentemente, non sarebbe stato pericoloso.

Come spesso accade, l’arrivo delle FDO ha peggiorato la situazione: se mentre uno sbirro ti dice di stare calmo e che andrà tutto bene tiene in mano un manganello, è facile mantenere la calma? Quello che è successo sabato, in queste settimane è capitato parecchie volte anche in altre città d’Italia: una persona è stata accerchiata dalle forze dell’ordine, trascinata per terra e ammanettata. Erano in tanti ad assistere e riprendere, ma alla polizia non piace essere ripresa durante un fermo. Infatti una delle persone presenti è stata accerchiata da quattro sbirri che, vedendola riprendere col telefono (fuori dal portone di casa e con mascherina), le hanno intimato di smettere perché, a detta loro, sarebbe vietato. Gli sbirri allora hanno chiesto perché questa persona (tra molte altre) fosse in strada. Il motivo di tutto questo interesse verso una sola persona era il presunto video girato. Non è mancata la classica richiesta immotivata dei documenti. Non avendoli con sé, essendo uscita di casa all’improvviso preoccupata dal trambusto, la persona è stata seguita nel cortile di casa da un agente che ha cercato di entrare nell’abitazione (gli è stato impedito chiedendo di mostrare un mandato che chiaramente non c’era).
Il poliziotto non si è fermato: non potendo entrare in casa, ha iniziato a suonare il campanello (alle 23) agitando gli abitanti ignari di tutto. Ottenuto e fotografato il documento, lo sbirro è andato via continuando a minacciare la persona con frasi del tipo “non fare stronzate con quel video”.

Intanto in strada si sentivano ancora le lamentele del ragazzo verso le FDO. La situazione è durata ancora circa 20 minuti con l’arrivo di nuove volanti, finché il ragazzo non è stato caricato in ambulanza e portato via. Per ora non sappiamo né dove sia stato portato né come stia adesso.

Con sicurezza possiamo dire sulla vicenda che non siamo stupiti dai metodi stronzi e minacciosi delle FDO, anzi altre volte abbiamo visto di gran peggio. Ci interessa sottolineare che questi non sopportino l’aiuto a chi è nelle loro mani, sempre meno abituati alle persone che si mettono in mezzo durante un controllo, un fermo o un arresto. Così cercheranno sempre di intimidire i solidali. Ogni giorno in questa quarantena vediamo comportamenti violenti e immotivati della polizia. Questo è un risultato dell’invocare sempre più polizia, con sempre meno controllo e sempre più con poteri discrezionali.

Sopratutto in un periodo in cui ci è impedito di uscire liberamente e la polizia sembra sentirsi padrona delle strade, è sempre più necessario non girarci dall’altro lato se assistiamo a una violenza in strada o dalle nostre finestre. Non permettiamolo!
Solidali non infami!