Palermo – Aggiornamento su Davide Delogu: Sciopero del carello

“Noi siamo due detenuti da mesi buttati in una sezione di isolamento “Sud” della Casa Circondariale Pagliarelli (Palermo) senza nessun provvedimento giudiziario che lo giustifichi: Carmine Lanzetta (AS3) da Gennaio in isolamento continuo totale iniziato con l’isolamento disciplinare per 10 giorni che tutt’ora continua. Davide Delogu, anarchico sardo, da Febbraio in isolamento continuo per motivi di ordine e sicurezza per cui non si dovrebbero fare oltre i 15 giorni, viene trattenuto in ostaggio dalla vendetta dell’isolamento bianco. Tutti e due non ci pieghiamo all’annientamento con cui ci vorrebbero i nostri aguzzini e lottiamo affinchè questa miseria infernale di questa sezione infame venga chiusa con il conseguente trasferimento. In una metà della sezione ci siamo noi due in celle senza nulla, distanti l’uno dall’altro. Nell’altra metà vengono messi i detenuti in quarantena precauzionale e tutti quanti usiamo l’unica stessa doccia e telefono. Siamo diventati perciò le loro cavie. Qualcuno anche prima di noi ha cercato di fare denuncia in procura e reclamo al magistrato, ma vengono bloccate o fate sparire. Questi non rispondono neanche alla PEC di denuncia dei nostri avvocati, approfittando dell’emergenza del Covid per cui non possono entrare in prigione per farci visita. Siamo in una sezione di isolamento che era stata abolità già dal 2000 per la disumanità ivi incarnate e che ancora pongono in essere. Le celle non hanno niente, prive di tutto: TV, radio, porta del bagno, f inestra, stracci, scope e bastoni per pulire, l’acqua calda con un mini lavandino sempre tappato, un passeggio cubicolo privo di bagno, ma non di escrementi di ogni tipo su cui non ci dilinguiamo oltre. Ci fanno abusi di ogni tipo senza mai farci sottomettere, ma non cambia comunque l’antifona. Chi detiene il potere di questo carcere sono persone pericolose a cominciare dal Comandante Rizzo che si sente onnipotente e da tutti i gerarchi che continuano a infierire, come il vice-direttore che infligge con naturale facilità isolamento disciplinare pur sapendo in quali condizioni non umane li sbatte dentro. E la direttrice Francesca Vezzana è corresponsabile di tutto ciò. Tutto questo deve finire e pretendiamo la chiusura di questa sezione di isolamento “Sud” e nostro trasferimento in altro carcere. Perciò da oggi, 14 Maggio 2020, iniziamo lo sciopero del vitto, rifiuto di recarci nei cubicoli e passeggi indegni e inventandoci come fare battitura ogni giorno per 20-30 minuti. Iniziamo in via permanente lo sciopero, per ora evitiamo lo sciopero della fame e della sete per tenerci in forza quando faremo forme di lotta più incesive, dato che non andremo molto lontano limitandci a queste, così da affrontare le squadrette che qui abbondano, per ottenere quello che vogliamo fino alla fine. Seguiranno aggiornamenti.

Prigionieri isolamento “sud” – CC Pagliarelli (Palermo)

Carmine Lanzetta

Davide Delogu

https://roundrobin.info/2020/05/aggiornamento-su-davide-delogu-sciopero-del-carello/

Italia – Aggiornamento operazione Ritrovo

Oggi c’è stato l’interrogatorio di garanzia in videoconferenza. Gli avvocati hanno avuto modo di vedere tutti e loro si sono potuti vedere a vicenda. Stanno bene, il morale è alto e dicono di non preoccuparsi. Sono in isolamento per quarantena. Dicono di specificare gli indirizzi nei telegrammi. Guido e Duccio sono nella sezione dei nuovi giunti (a Ferrara) e hanno potuto fare l’aria da soli. Probabilmente anche Leo e Zip sono ai nuovi giunti (ad Alessandria) e non gli hanno fatto fare l’aria. Non sappiamo ancora le ragazze (Vigevano e Piacenza). Gli avvocati sono stati oggi a Ferrara e nei prossimi giorni andranno a vedere tutti gli altri.

CASSA DI SOLIDARIETÀ, OPERAZIONE “RITROVO”

Per chi volesse portare la propria solidarietà anche attraverso il sostegno economico alle compagne/i arrestate/i per l’operazione “Ritrovo” a Bologna, indichiamo un conto benefit arrestate/i, che funziona tramite bonifico. I soldi ricevuti verranno utilizzati come cassa di solidarietà alle/ai prigioniere/i e per le spese legali.

Ringraziamo sin d’ora le tante persone solidali che ci hanno già manifestato la loro volontà di contribuire per dare sostegno alle/ai compagne/i. In attesa di “ritrovarci” presto insieme in strada!

IBAN: IT82E0100503246100082077927

Codice bic swift per i bonifici dall’estero: Bnliitrrxxx

Intestato a: Marcello Salvati

Italia – Un saluto per l’anarchico Franco Di Gioia

«Eppure per noi anarchici sarà sempre difficile farci capire. Noi non siamo un partito che va in parlamento o in televisione a spiegare le nostre idee. Non abbiamo tanti strumenti che ci consentono di fare propaganda, non abbiamo le televisioni, i grandi giornali, i mezzi finanziari, perché siamo un movimento di persone libere, di lavoratori, di disoccupati, di studenti e le nostre idee le propagandiamo con i pochi mezzi che abbiamo, e con i fatti» — F. Di Gioia

Ci ha lasciati il compagno anarchico Franco Di Gioia.
Fino all’ultimo è rimasto lucido e attivo, nonostante le difficoltà di salute che lo avevano portato ad ultime atroci sofferenze.
Fino all’ultimo ha contribuito al pensiero e all’azione anarchica con scritti chiari e sostegno incondizionato.
Franco è stato un proletario, un anarchico, un combattente per quell’ideale che continueremo a condividere con lui.
La porta della sua casa di Grisolia, sulla costa tirrenica cosentina, è stata sempre aperta a tutti quei compagni che sono venuti a trovarlo, anche da lontano, fino a poco tempo fa e per tutti quei proletari che si incontravano con lui.
Ci ha insegnato la semplicità della risposta rivoluzionaria in ogni situazione.
Con lui se ne va un pezzo di storia dell’anarchia; con noi resta la chiarezza del suo pensiero, la forza del suo carattere, la capacità di sentire l’ingiustizia e l’urgenza di saperla restituire, senza scrupoli e senza pietà, a chi l’ha generata.
Lo ricordiamo nelle sue lotte con i lavoratori di Grisolia, fra operai e non per gli operai, per il suo sostegno verso i prigionieri, per il gruppo anarchico di Grisolia, con la sede che dava sulla piazza, animata dai suoi comizi pieni di pathos e partecipazione, per i convegni anarchici del centro sud, per la sua partecipazione alle battaglie di Comiso, per la diffusione del pensiero anarchico in Calabria, per il suo entusiasmo, la sua autenticità, la sua umanità, come anche ci ricordano i compagni che hanno lottato con lui.

«Il mio contributo sarà sempre per l’anarchia» — F. Di Gioia

Anarchici
14/05/2020

[https://fuoridallariserva.noblogs.org/post/2020/05/14/un-saluto-per-lanarchico-franco-di-gioia/]
[https://malacoda.noblogs.org/post/2020/05/15/un-saluto-per-lanarchico-franco-di-gioia/]

Vigevano – Saluto a Stefania

Giovedì 14 maggio

Oggi un gruppo di compagni e compagne si è recato sotto le mura del carcere di Vigevano per portare un saluto solidale a Stefania, arrestata ieri nell’operazione “Ritrovo” che ha portato all’arresto di 7 compagni/e e ad altre 5 misure cautelari.

Siamo riusciti a comunicare con i detenuti, abbiamo raccontato loro perchè eravamo presenti lì sotto.

Da dentro si sono fatti sentire con cori e battiture.

Non sappiamo se Stefania ci abbia sentito: noi abbiamo provato a spostarci il più vicino possibile alla sezione femminile e fortunatamente qualche detenuto ci ha assicurato che proverà a farle arrivare il nostro saluto.

Bologna (Italia) – Operación represiva «Ritrovo». Siete anarquistas arrestados

Durante la noche del 13 de mayo de 2020, siete anarquistas fueron arrestados en Bolonia, Milán y Toscana, otros cinco fueron obligados a quedarse en los municipios de residencia y se allanó en el espacio de documentación anarquista Il Tribolo en Bolonia. La operación represiva, llamada «Ritrovo», fue coordinada por el fiscal Stefano Dambruoso y los Carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale), quienes llevaron a cabo los arrestos y las búsquedas conjuntamente con el comando provincial de los Carabinieri de Bolonia.

Los siete arrestados están acusados del artículo 270bis del código penal (asociación subversiva con el propósito de terrorismo o subversión del orden democrático), los otros cargos se relacionan con los artículos 414 (incitación a cometer un delito), 639 (desfiguración y ensuciamiento) y 635 (daño). Una persona está acusada del artículo 423 (incendio) por el ataque incendiario del 16 de diciembre de 2018 contra algunas antenas de telecomunicaciones ubicadas en Monte Donato en Bolonia y destinadas a la transmisión de redes de televisión nacionales y locales. En el sitio quedó la escritura «Apaga las antenas, despierta la conciencia. Solidaridad con los anarquistas detenidos y bajo vigilancia ».

Las fuerzas represivas afirman que los anarquistas arrestados están acusados de haber creado una asociación subversiva-terrorista que tiene «el objetivo de afirmar y difundir la ideología anárquico-insurreccionalista, así como de instigar, con la difusión de material de propaganda, la comisión de actos de violencia contra las instituciones ». Además, la oficina del fiscal de Bolonia, con la ayuda de los medios de comunicación del régimen, subrayó que las medidas de precaución asumen un «valor preventivo estratégico destinado a evitar eso en cualquier momento posterior de la tensión social, derivado de la situación particular de emergencia [vinculada a la epidemia de coronavirus], en otros momentos una campaña de lucha antiestatal más general puede tener lugar ».

Estas son las direcciones actuales de los compañeros arrestados:

Giuseppe Caprioli
C. R. di Alessandria «San Michele»
strada statale per Casale 50/A
15121 Alessandria
Italia

Stefania Carolei
C. C. di Vigevano
via Gravellona 240
27029 Vigevano (PV)
Italia

Duccio Cenni
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara
Italia

Leonardo Neri
C. R. di Alessandria «San Michele»
strada statale per Casale 50/A
15121 Alessandria
Italia

Guido Paoletti
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara
Italia

Elena Riva
C. C. di Piacenza
strada delle Novate 65
29122 Piacenza
Italia

Nicole Savoia
C. C. di Piacenza
strada delle Novate 65
29122 Piacenza
Italia

ITALIA: OPERACIÓN REPRESIVA «RITROVO». SIETE ANARQUISTAS ARRESTADOS. (ES/EN/IT)

Bologna – Nelle strade ci “ritroverete” Sempre al fianco di chi lotta /si ribella

Nel tardo pomeriggio del 14 maggio, a Bologna, un corteo di circa un
centinaio di persone si è mosso per il quartiere della Bolognina per
portare in strada messaggi in solidarietà alle/i compagne/i
anarchiche/ci arrestate la notte del 13, attraverso interventi al
megafono, cori, volantinaggi e striscioni.
Dopo ormai diversi mesi di isolamento da emergenza coronavirus, la
presenza solidale in strada di ieri è la dimostrazione che una simile
inchiesta dei Ros, per quanto ridicolosamente abbozzata, che ha
portato alla carcerazione dei/delle compagni/e e all’applicazione di
ulteriori misure repressive per altre/i compagne/i, non riesce a fermare la
solidarietà con chi si ribella allo stato delle cose. Nè tantomeno, le
lotte in ogni tempo di chi si difende contro chi controlla le nostre
vite, contro lo sfruttamento a spese della salute altrui, contro ogni
infame galera.

LIBERTÀ PER: ELENA, NICOLE, STEFI, DUCCIO, GUIDO, LEO E ZIPEPPE!
VI RIVOGLIAMO SUBITO TRA NOI!

 

 

Ravanusa (Sicilia) – ragazzo sottoposto a TSO dopo aver gridato in strada che il virus non esiste

Un 33enne siciliano viene sottoposto al TSO (trattamento sanitario obbligatorio) dopo essere stato fermato in macchina in giro per la città smegafonando che il virus non esiste e dovremmo tutti uscire di casa.

Conclusi i 7 giorni minimi di reclusione è stato rilasciato, soprattutto grazie alle pressioni  della famiglia.

 

Italia: Operazione repressiva «Ritrovo». Sette anarchici arrestati

Durante la notte del 13 maggio 2020 sono stati arrestati sette anarchici tra Bologna, Milano e la Toscana, è stato imposto l’obbligo di dimora per altri cinque anarchici ed è stato perquisito lo spazio di documentazione anarchico Il Tribolo a Bologna. L’operazione repressiva, denominata «Ritrovo», è stata coordinata dal pubblico ministero Stefano Dambruoso e dai carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale), che hanno effettutato gli arresti e le perquisizioni congiuntamente al comando provinciale dei carabinieri di Bologna.

I sette arrestati sono accusati dell’articolo 270bis del codice penale (associazione sovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico), le altre accuse sono relative agli articoli 414 (istigazione a delinquere), 639 (deturpamento e imbrattamento) e 635 (danneggiamento). Una persona è accusata dell’articolo 423 (incendio) per l’attacco incendiario del 16 dicembre 2018 contro alcune antenne per le telecomunicazioni situate in località San Donato a Bologna e destinate alla trasmissione delle reti televisive nazionali e locali. Sul luogo venne lasciata la scritta «Spegnere le antenne, risvegliare le coscienze. Solidali con gli anarchici detenuti e sorvegliati».

Le forze repressive affermano che sono accusati di aver creato una associazione eversivo-terroristica avente «l’obiettivo di affermare e diffondere l’ideologia anarco-insurrezionalista, nonché di istigare, con la diffusione di materiale propagandistico, alla commissione di atti di violenza contro le istituzioni». Inoltre, la procura di Bologna, con l’ausilio dei media di regime, ha sottolineato che le misure cautelari assumono una «strategica valenza preventiva volta ad evitare che in eventuali ulteriori momenti di tensione sociale, scaturibili dalla particolare situazione emergenziale [legata all’epidemia di coronavirus], possano insediarsi altri momenti di più generale campagna di lotta anti-Stato».

Questi sono gli attuali indirizzi dei compagni arrestati:

Giuseppe Caprioli
C. R. di Alessandria “San Michele”
strada statale per Casale 50/A
15121 Alessandria

Stefania Carolei
C. C. di Vigevano
via Gravellona 240
27029 Vigevano (PV)

Duccio Cenni
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

Leonardo Neri
C. R. di Alessandria “San Michele”
strada statale per Casale 50/A
15121 Alessandria

Guido Paoletti
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

Elena Riva
C. C. di Piacenza
strada delle Novate 65
29122 Piacenza

Nicole Savoia
C. C. di Piacenza
strada delle Novate 65
29122 Piacenza

Aggiornamenti su Peppe dal carcere di Alessandria

Come prevedibile è stata respinta la richiesta di commutare la detenzione con gli arresti domiciliari causa coronavirus.
Dalle telefonate con Peppe sappiamo che alcune divergenze con dei detenuti politici di lungo corso in aS2 si sono acuite in seguito alla rivolta del 9 marzo. Mentre il carcere di Alessandria bruciava e la tensione era forte alcuni di loro si sono chiusi in cella, Peppe e un altro invece hanno cercato, per quello che era possibile dalle finestre della sezione, di dare sostegno ai rivoltosi bruciando degli oggetti e giocando al lancio di campingas. Per questo è stato denunciato oltre che per altre iniziative individuali di protesta che hanno dato un po’ fastidio in sezione e che hanno portato dei danni alla struttura carceraria per un ammontare di circa tremila euro. Però la luce del sole è tornata ad entrare da un bel po’ di finestre in as2. Ma nel liberare dal plexiglass opacizzante l’ultima finestra, Peppe si è danneggiato la schiena già provata da 3 ernie bilaterali. È dovuto ricorrere alle cure dell’infermeria e dopo tre giorni di punture ha accusato malesseri insoliti. La documentazione sanitaria che attesta la sua patologia, spedita dai familiari con posta veloce per permettergli di acquistare un busto ortopedico è stata trattenuta per più di 2 settimane. Pure il resto della posta, in entrata e in uscita, subisce enormi ritardi, deviazioni o cancellazioni. Per tutti questi motivi ha chiesto il trasferimento in un altro carcere, ma la richiesta è stata respinta con una rapidità sorprendente. Nel frattempo ha scontato 15 giorni di isolamento e si appresta ora a scontarne altri 15. Oggi ha ripresentato la domanda di trasferimento dichiarando l’incompatibilità con la struttura e con alcuni detenuti.

Sosteniamolo con ogni mezzo possibile!
Sempre vicini a chi lotta dentro e fuori la gabbia.

 

https://roundrobin.info/2020/05/aggiornamenti-su-peppe-dal-carcere-di-alessandria/

Trasferimento di Gabriel in Spagna

Gabriel Pombo Da Silva: consegna imminente alle autoritá spagnole

Dall’ultimo comunicato scritto sulla situazione giuridica e carceraria del nostro compagno anarchico Gabriel Pombo Da Silva, é trascorso poco piú di un mese. Le ultime notizie pubblicate parlano di una sentenza definitiva emessa dal Tribunale Supremo di Lisbona nella quale é confermata l’intenzione di consegnare il nostro compagno allo Stato Spagnolo nonostante l’evidente illegalitá della sua stessa detenzione (non deve compiere nessuna pena residua!).

Dall’emissione di questa sentenza, il passo successivo sarebbe dovuto essere il ricorso al Tribunale Costituzionale ma durante queste settimane sono successe diverse cose che ci hanno confermato come la sottomessa obbedienza al Tribunale n°2 di Girona da parte delle marionette dello “Stato di Diritto” portoghese non avrebbe mai cessato di esistere.

In sintesi: a) si é richiesto l’annullamento della stessa sentenza definitiva emessa dal Tribunale Supremo di Lisbona a causa di alcune irregolaritá tra le quali; il numero dei giudici che l’hanno firmata (che avrebbero dovuto essere minimo tre e non due com’é successo); la mancanza di risposte ad alcune contraddizioni giuridiche; la convinzione che il “principio di specialitá” si possa liberamente interpretare in base al Paese d’appartenenza (si tratta proprio di un principio fondamentale del diritto comunitario soggetto ad un’unica ed omogenea interpretazione per tutti i Paesi dell’Unione Europea e non é soggetto ad alcuna arbitrarietá!). A questa richiesta il Tribunale Supremo ha corretto se stesso dichiarando la nullitá della sua stessa disposizione per poi, senza nemmeno passarla a un altro tribunale come dovrebbe essere quando viene dichiarata la nullitá di un atto giuridico, riparare ai suoi stessi vizi… insomma, lo stesso Tribunale ha emesso due sentenze (!!!).

b) Come si sa, l’OMS e l’ONU hanno invitato a svuotare il piú possibile le carceri per evitare una disastrosa pandemia all’interno di queste istituzioni proponendo di liberare o di applicare delle misure alternative a tuttx x prigionierx in detenzione preventiva o con una pena residua inferiore ai due anni o anziani e/o affetti da patologie che rappresenterebbero un rischio per la salute in caso di contagio da Covid-19. OMS e ONU hanno ricordato inoltre che la chiusura delle frontiere e il livello di controllo militare rappresentano una garanzia che le autoritá giudiziarie devono prendere in considerazione affinché non si neghi quanto richiesto a causa del rischio di fuga. In base a tutto ció, é stata chiesta la liberazione o l’applicazione delle misure alternative per Gabriel visto che la sua é una detenzione preventiva e dato che é affetto da asma dalla nascita (una malattia cronica che lo metterebbe in una situazione di rischio in caso di contagio da covid-19). La risposta non si é fatta attendere: P.M. e giudice si sono presentati come i principali e diretti responsabili della consegna di Gabriel allo Stato Spagnolo (!!!); i problemi di salute non sono stati sufficientemente documentati (nonostante risultino dalle cartelle cliniche di tutte le galere della Penisola Iberica dove Gabriel é stato) e, anche se gli succedesse qualcosa le carceri garantiscono la dovuta attenzione medica; per il Sig. Pombo Da Silva, inoltre, la chiusura delle frontiere e la militarizzazione di tutto il territorio europeo non rappresenta una garanzia sufficiente affinché non si dia alla fuga (questo lo abbiamo interpretato come un complimento, je je!).

c) Considerato il tutto, l’avvocato ha reputato inutile ricorrere al Tribunale Costituzionale visto che, dato il ruolo che ha (verificare il rispetto del diritto alla difesa o a un processo giusto), non avrebbe mai potuto entrare in questioni di interpretazione della legge (nel nostro caso il “principio di specialitá” che rappresenta il nodo legale per la liberazione di Gabriel); per di piú é troppo evidente l’intenzione di consegnarlo alla Spagna a qualsiasi costo. Se si fosse fatto ricorso a questo Tribunale, la durata massima di prigione preventiva sarebbe stata di 150 giorni ma, non avendo fatto ricorso, questa durata si ridimensiona a 90 giorni. Questi 90 giorni sono scaduti il 25 aprile e Gabriel ha continuato ad essere sequestrato. Cosí l’avvocato si é reso conto che era stato applicato un calcolo diverso (ad hoc?) e che la carcerzione preventiva sarebbe scaduta l’8 maggio. Ció nonostante il 27 aprile si é chiesto un “Habeas Corpus” (un procedimento giuridico attraverso cui qualsiasi cittadinx puó comparire immediatamente davanti a un giudice affinché questi si pronunci sulla legalitá dell’arresto), per poter chiedere un’altra volta la libertá per il nostro compagno. Nessuno ha risposto fino a quando, il 4 maggio, le autoritá competenti hanno comunicato la sua ammissione convocando un’udienza per il 7 (un giorno prima che scadesse la suddetta carcerazione preventiva). Durante questa udienza (per videoconferenza con la scusa della pandemia), non solo il P.M. ha confermato la sua intenzione di consegnare Gabriel alla Spagna, ma si é scoperto che lo stesso aveva giá richiesto l’espulsione definitiva il giorno prima avendola giá comunicata all’Europol (!!!). Con questa perla dello “Stato di Diritto”, il capitolo portoghese si puó considerare concluso.

Nell’arco di qualche ora il nostro compagno si ritroverá in una galera dello Stato Spagnolo che non possiamo sapere adesso: abbiamo tutti gli elementi per pensare che non verranno presi in considerazione ne’ la chiusura delle frontiere, ne’ lo stato di emergenza affinché si possa procedere alla doverosa consegna di “questo individuo tanto pericoloso”.

Gabriel sta bene di salute ed é di buon umore… sa molto bene che non c’é da aspettarsi nulla di buono da parte della Giustizia di Stato nonostate continui a lottare con tutti i mezzi legali a sua disposizione. In terra spagnola l’avvocato continuerá a richiedere la nullitá dell’OEDE emessa dal Tribunale n° 2 di Girona fino a vincere questa battaglia.

Approfittiamo per ringraziare tuttx coloro che ci hanno appoggiato anche economicamente (a proposito é ancora attivo il Conto Corrente Bankinter intestato a Elisa Di Bernardo aperto con l’esclusivo scopo di raccogliere soldi per le spese legali)… nonostante tutto siamo ancora alla punta dell’iceberg!

Tutto quello che sta succedendo non rappresenta nulla di nuovo se pensiamo che tutti gli Stati usano ogni arma (legale e illegale… che nelle sue mani sono sinonimi) a sua disposizione per reprimere, azzittire, piegare, punire, isolare, torturare e uccidere i propri nemici di sempre: individui degni, eretici e innamorati della vera libertá!

Seguiranno maggiori informazioni.

GABRIEL LIBERO!

TUTTX LIBERX!

VIVA L’ANARCHIA!


Segnaliamo il conto per la solidarietà:

TITOLARE: Elisa Di Bernardo
BANKINTER
IBAN: ES06-0128-0180-3601-0009-8696
BIC/SWIFT: BKBKESMMXXX

Aggiungiamo anche il link ad un audio che ci è stato segnalato con delle registrazioni di Elisa sulla situazione di Gabriel:

https://www.ivoox.com/monografico-pombo-da-silva-n-xxiv-segunda-epoca-audios-mp3_rf_50693190_1.html

 

https://roundrobin.info/2020/05/trasferimento-di-gabriel-in-spagna/