Sedate le rivolte, i carcerieri istituzionali e quelli in divisa tornano ad assumere il monopolio della violenza e della sopraffazione, in un clima di paura e abbandono. Raccogliamo un commento dell’avvocata Caterina Calia riguardo ai provvedimenti attivati dal ministro Bonafede per la gestione dell’emergenza coronavirus in carcere: una riduzione ridicola della popolazione detenuta, criteri stringenti e il ricorrente cavillo del braccialetto elettronico come vincolo per l’accesso a misure alternative.
Carcere – Cosa non è cambiato dopo le rivolte: intervista con Avv. Caterina Calia
https://ilrovescio.info/2020/03/30/cosa-non-e-cambiato-dopo-le-rivolte-intervista-con-avv-caterina-calia/