Dove non arriva l’app… arriva il braccialetto: sull’IIT e le sue responsabilità

Il braccialetto elettronico del futuro: questo è quanto viene studiato all’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia). Il braccialetto intelligente è pensato da far indossare nella fase 2 dell’emergenza Covid-19 per potere monitorare la distanza di sicurezza tra persone e la temperatura corporea. Il prototipo, nominato iFeel-You, sfrutta i risultati di ricerca ottenuti nell’ambito del progetto europeo An.Dy dedicato anche allo sviluppo di una tuta sensorizzata capace di monitorare alcuni parametri del corpo umano.

Il prototipo nasce dallo sforzo dell’IIT di fronteggiare l’emergenza sanitaria applicando il proprio know-how nell’ideazione di nuove tecnologie da rendere disponibili alla società attraverso il coinvolgimento di aziende e investitori: insomma creare opportunità di profitto attraverso il controllo sociale. Nel mentre, giungono anche le ultime novità per quel che riguarda l’App Immuni ed il suo funzionamento.

In questi giorni, però, si sprecano anche gli articoli che cercano di focalizzarsi sul ruolo che potrà avere l’Intelligenza artificiale nella fase 2. Da un lato sempre l’IIT distribuisce gratuitamente un software per la biometria da aggiungere agli impianti di videosorveglianza delle città, dall’altro lo Stato di polizia, sogno represso di ogni governante, progetta come giungere a violare persino la mente delle persone.

Che dire: chi quel 24 dicembre 2018 decise di bussare alla porta dell’Istituto aveva già ben chiare molte cose.