In Francia dall’inizio del lockdown gli sbirri utilizzano tutta la violenza permessa dalla loro dotazione e dall’impunità che li accompagna.
Favoriti dalla mancanza di eventuali testimoni, dall’inizio delle misure restrittive per l’epidemia hanno già ucciso 5 persone – tra fermi finiti col morto e proiettili in testa – e ferito gravemente più di altre 10. L’ultima è stata disarcionata dalla moto sul quale viaggiava nel quartiere di Villeneuve-la-Garenne. Questa violenza ha già causato due notti di proteste e scontri con la polizia in molte periferie francesi.
Questi episodi non sono episodi isolati, né l’errore o il sadismo dei singoli, ma elemento strutturale del controllo sociale.
Anche nelle manifestazioni di piazza, l’intenzione della polizia francese è spesso quella di menomare chi si ribella e non rispetta a pieno le regole. Le flashball – pallottole di gomma con un’anima di metallo – possono facilmente accecare, se non rompere mandibole o ossa in genere. Le granate assordanti sono in realtà menomanti, come mostrano i numerosi arti persi da manifestanti, e anche letali, come nel caso di Remy.
Negli ultimi 43 anni gli sbirri hanno ammazzato 673 persone.
È davvero l’ora che la violenza cambi di campo..