Genova – Solidarietà ai compagni e alle compagne di Bologna

Per questa occasione è stato il PM Stefano Dambruoso a firmare l’ennesima operazione anti-anarchica denominata “Ritrovo” nella città di Bologna, accompagnata dagli sgherri del Ros.

Sono in totale 12 le compagne e i compagni (di cui 7 in carcere e 5 con l’obbligo di dimora e firma quotidiana) accusati di vari reati tra cui l’immancabile 270bis.

Quello che questa volta risalta di più agli occhi di chi legge e che la stampa di regime non fa neanche finta di celare, è il motivo contingente da cui scaturiscono gli arresti: questi individui hanno sostenuto e divulgato le lotte che i detenuti stanno conducendo dall’inizio dell’emergenza Covid 19 per non veder ulteriormente annichilito il loro diritto a non crepare in quella trappola per topi che sono le carceri italiane.

E come osano questi anarchici scendere in strada, infischiandosene delle restrizioni causa coronavirus, ostinatamente e senza aspettare il beneplacito di masse e movimenti, per esprimere solidarietà e passione per la libertà, quando ormai la maggior parte della popolazione è ridotta ad un gregge obbediente e terrorizzato dal lavaggio del cervello mediatico.

Non sia mai che continuino a supportare attivamente queste proteste che hanno da subito mostrato la loro potenzialità di conflitto, non perché effettivamente mediazione non ve ne sia stata o non si aspiri ad obiettivi intermedi (amnistia, indulto, scarcerazioni), ma per il loro carattere spontaneo e dirompente, il loro essere una lotta per la sopravvivenza stessa, condotta da uomini e donne già portati allo stremo e disposti, almeno per una volta, a giocarsi il tutto per tutto.

Non sia mai che il gusto di lottare per i propri bisogni e desideri si contamini e si diffonda.

E allora questi anarchici è meglio incarcerarli preventivamente e strategicamente, levarli di mezzo in vista di possibili conflitti futuri.

Sarebbe ovvio presumere che questa tensione sociale sia probabile (per noi auspicabile) e incalzante visto il giogo sempre più pesante dal punto di vista del controllo, della repressione delle voci che non si conformano, della stretta al collo dell’economia… purtroppo rileviamo con sconcerto che più il regime alza l’asticella più il popolo si attrezza per sopportare.

Quando tutte le teste sono chine è più semplice, per chi ci vuole dominare, individuare e colpire quelli che la alzano.

Fortunatamente gli anarchici non la pensano alla stessa maniera, le passioni non possono essere né imprigionate né dominate, volano alto e quando meno ce lo si aspetta, cadono, come fulmini a ciel sereno, sulla testa del nemico.

 

SOLIDARIETÀ A TUTTE LE COMPAGNE E I COMPAGNI ANARCHICI NEL MONDO!

FUOCO ALLE GALERE!

 

Alcun* compagn* di Genova