Una notte di fine Aprile, nei pressi di Pisa abbiamo sabotato un ripetitore.
Con la rabbia nelle vene per gli ennesimi assasini di Stato nelle carceri e i pestaggi e i trasferimenti forzati, abbiamo deciso di attaccare, consapevolx che neanche 100 antenne possano valere la vita di una sola persona ammazzata dallo Stato.
Inoltre, in quest’epoca in cui la tecnologia domina le nostre vite e i nostri spazi, abbiamo deciso di colpire un ripetitore proprio perchè parte di questo flusso di morte. Durante la quarentena poi e ancora di più da adesso in poi la presenza della tecnologia nelle nostre vite diventa sempre più asfissiante e letale. Non abbiamo alcuna intensione di restare fermx ad osservare questo sfacelo.
Volevamo anche unirci ad altri attacchi che stanno tutt’ora avvenendo nel mondo contro le stesse strutture, per dare uno slancio internazionalista all’azione.
Infine, l’azione è stata pensata e realizzata in solidarietà ai nostri compagni e alle nostre compagne prigionierx e a quellx colpitx da altre misure repressive.
Con il cuore, il pensiero e l’azione a chi vive liberx e clandestinx lontanx dall’identità ipocrita di questo mondo.
“Troveremo” sempre delle vie.
https://roundrobin.info/2020/06/in-una-notte-di-fine-aprile-a-pisa/