Distruggiamo lo stato di polizia!
Vienna. Nella notte tra il 7 e l’8 giugno, due auto della polizia sono state attaccate, abbiamo rotto i finestrini e le abbiamo dato fuoco.
È stato un piacere distruggere quelle macchine.
Per noi è stata un’azione contro la repressione e i soprusi.
Contro la costante paura della violenza da parte degli agenti dello Stato.
Contro la violenza e le uccisioni a sfondo razziale.
Per noi è un’azione contro la sofferenza quotidiana di questo mondo, contro la paura costante.
Questa volta abbiamo risposto. Che questa azione dia forza a noi e a tuttx x altrx in questa lotta!
Non vogliamo né abbiamo bisogno dei poliziotti – né nella nostra città né altrove.
I poliziotti non servono la nostra società. Non sono nostri amici. Non sono neutrali, perché servono l’ordine esistente, il capitalismo e coloro che possiedono la ricchezza. Armati del monopolio della violenza, hanno il diritto di perseguire tutti coloro che non possono o non vogliono obbedire: le/i senzatetto, le/i giovani, le/i teppist.e.i, le/gli immigrat.e.i senza documenti, le/i rifugiat.e.i, le/i migranti, le/gli attivist.e.i, le/i tossicodipendenti, i/le rivoluzionar.i.e…
Gli esempi di violenza istituzionalizzata appena citati sono numerosi – per esempio, gli scioperi climatici del 2019 (quando i poliziotti hanno cercato di investire un attivista) o il recente omicidio razzista di George Floyd negli Stati Uniti.
I più grandi furti sono commessi da ricchi imprenditori, stati, banche, agenzie immobiliari, aziende agricole industriali. Quelli che sono in prigione sono persone che hanno cercato di trovare una soluzione alla loro situazione.
La violenza crudele viene scatenata ogni volta dalla polizia, dall’esercito, nelle carceri e nelle agenzie di polizia di frontiera, incaricate dallo Stato di mantenere l’attuale gerarchia locale e globale. D’altra parte, le persone che agiscono in solidarietà tra loro, che lottano per la libertà, per proteggere il pianeta, contro lo sfruttamento e l’oppressione sono guardate e perseguitate come terroristi.
Siamo stanch.e.i di essere oppress.e.i e molestat.e.i e forse l’assenza di queste auto impedirà qualche intervento poliziesco!
L’epidemia di coronavirus ha mostrato ancora una volta le circostanze in cui viviamo. I più colpiti dalle misure statali sono quelli che già soffrivano in “circostanze normali”. La gente ha dovuto lavorare ancora di più, non ha potuto pagare l’affitto, è rimasta bloccata alle frontiere, ha perso il lavoro, è stata reclusa in massa per la quarantena o è stata molestata dalla polizia nei parchi. Questo potere appena acquisito è stato immediatamente usato dalla polizia in modo malevolo, contro tutti, a caso. Non è una novità. Non è mai sicuro stare da soli con la polizia!
Ognuno ha le sue ragioni.
Non esiste un buon poliziotto.
Risolviamo i nostri problemi invece di chiamare la polizia.
Per una vita di libertà – per una società senza polizia e senza le loro auto.
Persone che si incontravano per caso, che si tenevano a un metro di distanza e che indossavano tutti delle maschere