È uscito il numero 11 della rivista anarchica “i giorni e le notti”

Dall’editoriale:

Non solo siamo di fronte a una generalizzazione di scontri e sommosse senza precedenti – le rivolte partite dai ghetti neri degli anni Sessanta furono decisamente più isolate –, ma a un movimento che sta crescendo in profondità. Mentre scriviamo è ancora in corso la “zona autonoma” di Seattle, la quale, se non ha ancora raggiunto la portata di Oaxaca, ha già superato, e di gran lunga, le dimensioni e i contorni degli esperimenti più radicali del movimento Occupy. Liberare una porzione di territorio – e non di un territorio qualsiasi, ma di una metropoli all’interno della più grande potenza militare del mondo – dalle forze statali e sperimentarvi forme e pratiche di autorganizzazione s’inscrive in un processo insurrezionale.
Quando migliaia di persone di tutti i colori se la prendono con la rappresentazione marmorea di un Jackson o di un Roosevelt – cioè con l’intera storia dello schiavismo a stelle e strisce – e contemporaneamente urlano di togliere tutti i fondi alla polizia, il lavoro dei recuperatori democratici comincia a farsi arduo, semplicemente perché non c’è un’altra storia da raccontare – che non sia quella della rivolta dei neri, delle “ferrovie sotterranee”, dell’abolizionismo radicale, della guerra di classe che ha mescolato, nei suoi momenti più alti, lingue e dialetti di mezzo mondo, dell’opposizione ai massacri bellici, del sabotaggio dell’apparato industrial-militare.
Non sfugge ormai a nessuno la crucialità del passaggio storico in corso. Non solo, sotto il precipitato dell’epidemia da Covid-19, i nodi stanno venendo al pettine, ma “i punti di applicazione” di una prospettiva insurrezionale si fanno letteralmente mondiali. Come i progetti totalitari di digitalizzazione della vita e della società. Non c’è alcuna “emergenza” che possa suggerirci dei progetti che non abbiamo abbozzato prima. Non ci servono né chiacchiere né proclami più o meno smargiassi. Serve una coscienza acuta di ciò che manca. Servono idee. Serve disponibilità a sparigliare le carte, a sognare ad occhi ben aperti e a rischiare.

Per richiedere le copie scrivere all’indirizzo email: rivistaigiornielenotti@autistici.org

Per il pagamento usare la poste pay numero 4023 6009 7408 6227 intestata a Roberto Bottamedi.
Costo per copia 3 euro più le spese di spedizione.
Per i distributori 2 euro dalle tre o più copie più le spese di spedizione.
Per scriverci e richiedere copie: i giorni e le notti c/o Circolo Anarchico “Nave dei folli” – Via Santa Maria 35 – 38068  – Rovereto (TN).

INDICE:
Editoriale
Il mondo nuovo, dentro e fuori
L’economia di guerra e il suo doppio
Sul concetto di forza. Note a “Terra e libertade”.
Riflessioni su di un’assemblea anarchica di solidarietà
Il mare tra utopia e potere
Togliere e aggiungere
L’infermità sovra-equipaggiata e il progetto rivoluzionario di disfarsene
La parola e la cosa. A proposito di progetto rivoluzionario

Pagine 112.

Invitiamo i compagni e le compagne che avevano già richiesto il primo numero a confermare il numero di copie e indirizzo.

Nantes (France): Fumer la « marguerite »

Une « marguerite », voiture en autopartage de la ville de Nantes, a été incendiée dans la nuit du dimanche au lundi 29 juin tout en bas du boulevard Paul Chabas à Nantes.

– Parcequ’elle est une pièce du dispositif de la « smart & safe city ».
– Parceque la SEPAMAT, entreprise qui gère la « marguerite », est partenaire de Nantes Métropole et de la TAN* et ses sales contrôleurs.
– En solidarité avec les anarchistes arrêté.e.s lors de l’opération Bialystock.

Ni justice ni paix! Pour l’anarchie!

* Transports de l’agglomération nantaise (SEMITAN).

[Depuis attaque.noblogs.org].

Nantes (Francia) Fumare la «marguerite». Attacco incendiario contro un’automobile del carsharing

Una «marguerite» [letteralmente: margherita], auto del carsharing della città di Nantes, è stata incendiata nella notte fra domenica e lunedì 29 giugno [2020], in fondo al boulevard Paul Chabas, a Nantes.

– Perché è un pezzo del dispositivo della «smart & safe city».
– Perché la SEPAMAT, l’impresa che gestisce le «marguerite» è un partner della Metropoli di Nantes e della TAN (Trasporti dell’agglomerazione di Nantes) e dei suoi sporchi controllori.
– In solidarietà con gli anarchici arrestati nell’operazione Bialystok.

Né giustizia, né pace! Per l’anarchia!

[Rivendicazione in francese pubblicata in attaque.noblogs.org].

 

(it-fr) Nantes, Francia: Fumare la «marguerite». Attacco incendiario contro un’automobile del carsharing (29/06/2020)

Lecce – Senza autorità (Volantino distribuito in città)

Senza autorità

Non furono gli oratori a conquistarmi all’anarchismo, ma la vita stessa”

Pavel Golman

Così si esprimeva un anarchico russo che, nei primi anni del Novecento, combatteva senza quartiere contro l’Autorità e l’iniquità che gli si presentavano davanti. La difesa della proprietà e delle classi più agiate significava fame e miseria per tutti gli altri, nonché galera e tortura qualora questi interessi venissero intaccati. A distanza di più di un secolo, la storia degli anarchici russi e polacchi, tra cui gli anarchici di Bialystok, piccola minoranza di origine ebraica, parla della lotta umana e ideale che si scaglia contro la ferocia dell’ordine costituito che affama e uccide. Parla di vite che vivono nel terrore (dalla katorga ai pogrom, alle manifestazioni di contadini e operai represse nel sangue) e che a quel terrore rispondono in tanti modi. Studiano e si difendono, attaccano ed espropriano. Nel clima generale di scioperi e rivolte, agiscono spinti dalla convinzione e dalla rabbia.

È curioso che, oggi, alcuni difensori del potere facciano riferimento a questa esperienza, raccontata in un libro uscito qualche tempo fa, per “custodire” nelle patrie galere alcuni anarchici accusati di sabotaggi e solidarietà.

Con l’arresto, qualche mese fa, di alcuni anarchici a Bologna, rei di aver solidarizzato con le proteste in carcere in tempi di stato d’emergenza, è stata dichiarata la base teorica secondo cui la solidarietà è diventata un crimine; l’ennesima operazione repressiva denominata Bialystok contro alcuni compagni, serve a consolidare il fatto che solidarizzare con gli anarchici arrestati o con i prigionieri in rivolta deve essere incriminato. Che diffondere e propagandare, nella pratica e nella teoria, idee di rivolta e insubordinazione è un crimine. Che impedire l’isolamento cui si vorrebbero relegare altri compagni (operazione Scripta Manent) e anzi difendere la ricchezza dei gesti e delle idee del movimento anarchico, va represso e ostacolato per meglio colpire quei compagni.

Ma in fondo, se tanto è cambiato da quella esperienza dei primi del Novecento, tanto risulta essere immutato. Che sia la vita stessa a spingere alla rivolta pare essere abbastanza chiaro, laddove la rabbia e la violenza sono gli unici linguaggi a potere essere usati contro la ferocia della repressione statale ed economica. Che sia l’istituzione carcere in sé, fatta di privazione di libertà e umiliazione, infantilizzazione e tortura, a spingere a rivoltarsi è innegabile. Che siano i Centri di Permanenza e Rimpatrio, fatti per rinchiudere e disumanizzare gli indesiderati della società, a spingere alla rivolta è innegabile. Che siano il nucleare, il controllo tecnologico, le infrastrutture energetiche, fatte per alimentare un mondo di merci mortifero e totalizzante, a spingere alla rivolta è innegabile.

Basta accorgersene, affidarsi al proprio corpo e affinare le idee. E se tutto ciò è un crimine nel triste e ristretto orizzonte del potere, per chi combatte l’autorità è vita.

Solidarietà a tutti gli anarchici prigionieri.

Alcuni beznachalie

testo in pdf:

Senza autorità

E’ disponibile il Bollettino n. 4 della biblioteca dello Spazio Anarchico “Lunanera” di Cosenza

E’ disponibile il Bollettino n. 4 della biblioteca dello Spazio Anarchico “Lunanera” di Cosenza, maggio 2020.

Indice:

— “Iconoclasti” ai tempi della sperimentazione totale
— Appunti sulla propaganda anarchica
— Comunicato Lunanera – Malacoda
— Parla la dinamite
— Tutto va estremamente bene
— Non li ucciderà il virus
— I tempi che corrono e le ragioni della nostra lotta
— Posologia del virus: se ne consiglia l’assunzione quotidiana, preferibilmente a stomaco pieno, disciolto in acqua
— Senza deviazioni
— Distinti saluti! Alcune riflessioni sul femminismo, sulle dinamiche di ammaestramento e sul tentativo di americanizzazione delle lotte
— La mistificazione del capitalismo condiviso
— Filo conduttore tra Tecnologia e Sardegna Colonia
— Conversazioni scientifiche
— Il diavolo a Grisolia
— Un saluto per l’anarchico Franco Di Gioia

Brossura fresata, pagg. 132.
Una copia: € 10 (€7 a copia per richieste di almeno cinque copie).
Per richieste e presentazioni: lunanera@mortemale.org

[Tratto da fuoridallariserva.noblogs.org e malacoda.noblogs.org].

Italy: Sardinian Anarchist Prisoner Davide Delogu Placed Under Restrictive 14 bis Regime Again (July 2020)

The imprisoned deported Sardinian anarchist comrade Davide Delogu informs us that in the Caltagirone prison (in Sicily), where he has just been transferred, he has once again been subject to regime 14 bis. Updates will follow.

Sardegna Anarchica [Anarchist Sardinia]
Cassa di Sostegno per l’Anarchico Sardo Prigioniero Deportato Davide Delogu [Support Fund for the Imprisoned Deported Sardinian Anarchist Davide Delogu]

Note: Article 14 bis of the Italian penitentiary law (not to be confused with 41bis) provides for special supervision of a prisoner.

[Taken from malacoda.noblogs.org].

(it-en) Italia: L’anarchico sardo Davide Delogu è stato nuovamente posto in regime di 14 bis (luglio 2020)