Durante le fasi del controllo T. G. L. ha inveito ripetutamente nei confronti dei poliziotti con gravi minacce di morte e offese, perché il sequestro della macchina a suo dire sarebbe stato una “fangata da parte della polizia”.
Portato a bordo della volante, il pregiudicato ha provato con la forza fisica a uscire, urtando con lo sportello i poliziotti e dando calci all’auto. Anche la moglie e la figlia minorenne hanno insultato gli agenti. E molte persone residenti in viale Grimaldi, affacciate dai balconi, hanno contestato i poliziotti lanciando pietre al loro indirizzo e rivolgendo offese varie.
Librino, rivolta popolare contro la polizia: “Questo controllo è una fangata”