Milano – Saluto al carcere di San Vittore

Con mascherine e biciclette un gruppo di solidali ha voluto andare a far sentire la propria vicinanza alle persone recluse a S.Vittore. Dentro hanno sicuramente sentito il nostro baccano ma non hanno risposto ai nostri messaggi, immaginiamo che dopo la rivolta di lunedì 9 marzo abbiano ricevuto intimidazioni e false promesse per ristabilire l’ordine interno.
Tuttavia apprendiamo dai media che un detenuto è risultato positivo al Covid-19 e dunque deduciamo che la calma sia solo apparente.
Da oggi, infatti, sono saltati fuori i primi casi all’interno delle strutture carcerarie oltre a san Vittore il virus è entrato anche a Pavia, Voghera e Brescia.

Nel tardo pomeriggio altre persone sono andate al carcere di Opera dove già dalla settimana scorsa i detenuti lamentano un peggioramento delle condizioni detentive.
I contatti con l’esterno sono stati sospesi ( colloqui, pacchi, chiamate, radio, tv, posta), il vitto non passa a tutti, le persone ferite o malate non sono state portate in ospedale e ci dicono che non gli sono state neanche fornite delle mascherine di protezione. Il saluto è stato accolto con calorose battiture, cori e messaggi da recapitare ai parenti. Ci comunicano anche che ci sono delle persone malate in isolamento e che oggi gli sono state notificate le denunce per le rivolte di settimana scorsa.
I capi d’imputazione sono: oltraggio a pubblico ufficiale, procurato allarme, istigazione a delinquere, resistenza, danneggiamento a mezzo incendio, travisamento, lesioni personali aggravate.
Nonostante i detenuti abbiano fatto sentire la loro voce in modo fragoroso, ci sembra chiara la volontà dello stato di girarsi dall’altra parte, prima oscurando qualsiasi notizia a riguardo poi emanando un decreto inutile, di facciata e facendo arrivare con triste puntualità le proprie intenzioni repressive. Di fronte al disinteresse nel tutelare le persone recluse che continuano a viversi questo momento di preoccupazione e incertezze, isolati e senza risposte, noi ribadiamo la determinazione a non volerli lasciare da soli.