Apprendiamo dai giornali che la notte tra il 25 e 26 marzo sono state imbrattate le vetrine di diversi supermercati di Trento e Rovereto
Trento: imbrattate le vetrine dei supermercati Aldi e Lidl. Si pensa agli anarchici
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Coronavirus: niente sarà più come prima
In questo articolo uscito su Ansa vengono descritti degli scenari su come potrebbe essere la vita dopo l’epidemia.
Mentre oggi ci chiedono obbedienza in cambio di sicurezze, qualcuno dice che anche un domani “dovremo abituarci a scambiare tempo in cambio di sicurezza“.
Prigione di Rémire-Montjoly (Guyana) – Incendi e furto di chiavi
[Tradotto dal blog Attaque, qui in francese]
Dei detenuti della prigione Rémire-Montjoly sono insorti questa mattina [ndt: primo aprile 2020]. Verso le 8.30, all’apertura delle celle, se la sono presa con una guardia che è stata poi derubata delle chiavi. I detenuti hanno acceso un fuoco. La calma è tornata dopo la mobilitazione di un importante dispositivo di sicurezza.
Ci sono stati fino a 80 gendarmi, un intero squadrone di brigadieri mobili, gli effettivi della compagnia di Matoury, che si sono riversati nel centro penitenziario appena dietro gli uomini del Groupe d’intervention de la Gendarmerie nationale [ndt: gruppo d’intervento della gendarmeria nazionale, paragonabile per funzione ai GOM italiani]. Il GIGN è quest’unità di élite specializzata nella gestione delle crisi. Ci è voluto poco più di un’ora a questi uomini per avanzare fino ai due raggi dove si annidava la rivolta… Dei militari appoggiati nella loro manovra da un elicottero che non ha smesso di fare degli archi di cerchio al di sopra dei fili spinati.
Durante tutta l’ora che è durata l’operazione, non è trapelato nulla, se non il fruscio delle pale, i rumori a singhiozzo dei camion d’intervento e le grida angosciate dei detenuti che arrivavano alle orecchie delle persone riunite all’esterno. Si è dovuto aspettare il bilancio stilato dalle autorità, che è piuttosto positivo. Ci sono stati di certo dei danni materiali, causati soprattutto dall’incendio, ma nessun ferito. La guardia molestata, dopo essere rimasta per qualche tempo rinchiusa dai prigionieri, resta tuttavia sotto shock. È stata portata all’ospedale di Caienna, la sua testimonianza sarà preziosa per determinare le cause di questo ammutinamento. […]
Napoli e Milano – Tante persone evadono dalla quarantena
I continui inviti all’obbedienza stupida e acritica fortunatamente non vengono recepiti da tutti, segno che la domesticazione delle persone ancora non è totale. Negli ultimi giorni quindi, tra le critiche delle istituzioni, in tanti hanno ripreso a girare per le strade delle loro città. I più con la mascherina, evidentemente consci del fatto che se non vogliono essere contagiati o diffondere il virus non è necessaria l’auto-reclusione, ma basta questa semplice contromisura.
A maggio fa’ ciò che ti piace: un appello al conflitto
[Tradotto dal blog Attaque, qui il testo originale in francese]
In questo contesto possiamo facilmente renderci conto di come il gel idroalcoolico serva tanto a disinfettare le mani, quando ad appiccare degli incendi. In altre parole che non abbiamo bisogno delle direttive dello stato per prenderci cura dei nostri cari e, una volta sistemata la questione della sopravvivenza, non abbiamo niente di meglio da fare che uscire, ad occhi aperti e in agguato per un colpaccio; ora abbiamo più che mai bisogno di vendetta e di amicizie realmente vissute.
Ora che siamo presi in questo sistema futurista non possiamo che dichiarare guerra alla normalità se non vogliamo morire di un’asettica noia.
Siamo di fronte ad un doppio movimento. Da un lato il potere non sembra essere mai stato così forte, non sembra aver mai conquistato così tanto i cuori e gli spiriti dei suoi cittadini docili. Dall’altro, sembra non aver mai dovuto gestire una situazione tanto complessa (almeno dalla nostra nascita).
Di fronte a tutto ciò, forse possiamo tirare un paio di conclusioni.
Prima di tutto che non si tratta più di aspettare chissà quale massa che si dovrebbe risvegliare per affrontare la situazione.
In secondo luogo, che il momento sembra propizio per attaccare.
Propizio qui non significa che è il solo buon momento. È sempre il momento di opporsi.
No, propizio significa qui che il nostro avversario è preso completamente da altre cose e che noi non abbiamo nessun mezzo di sapere né ciò che i nostri atti possono produrre come effetto a catena (vista la situazione abbastanza inedita per la nostra epoca) né se avremo prossimamente un’altra occasione.
Sembra essere una scommessa interessante per i nemici del potere. Cogliere l’occasione e vedere ciò che potrebbe succedere…
Nel momento in cui le forze di controllo, che setacciano lo spazio coi mezzi, coi droni o a piedi non sono mai state così presenti e sovraccariche di lavoro, cosa succederebbe se fossero minacciate nei loro bastioni da messaggi di morte scritti a vernice? Se ce la si prendesse ripetutamente con loro con qualche pietra/cocktail/fuoco d’artificio/petardo in piena notte durante i loro sonni? Facendosi attaccare durante i loro pattugliamenti?
Nel momento in cui le gabbie sono piene fino a scoppiare e dove si muore dietro le sbarre, cosa succederebbe se alcune macchine dei secondini si trovassero a contatto con un cacciavite/un martello/qualche accendifuoco? Se le persone che sorvegliano e rinchiudono, già sotto costanti pressioni, si facessero aggredire rientrando a casa?
Nel momento in cui tutte le persone o quasi, lavorano/studiano/condividono/si rilassano/si informano/ insorgono/fanno sesso… di fronte ad uno schermo, cosa succederebbe se qualche cavo in fibra ottica, sotto un facile pannello d’accesso, venisse sabotato?
Nel momento in cui tutte le persone o quasi, “comunicano” tramite telefono. Ordinano/comandano/ pianificano/organizzano per produrre (e perfino per militare) o “si prendono cura” tramite app o incessanti colpi di telefono, cosa succederebbe se dei ripetitori situati in posti spesso molto poco frequentati venissero resi inoperativi?
Nel momento in cui tutte le persone o quasi, vivono isolate in una bolla domotica connessa alla matrice come un ersatz di vita, cosa succederebbe se un traliccio dell’alta tensione, di facile accesso, crollasse a terra?
Non sappiamo assolutamente cosa tutto ciò potrebbe produrre. Ed è proprio per questo che bisognerebbe assolutamente tentarlo.
Diffondi e traduci questo testo se ti è piaciuto. Attacca e Cospira se vuoi partecipare. Comunica e sviluppa le tue idee se vuoi dialogare con altrx ribellx.
Questo breve testo vuole essere un punto d’incontro per un mese di maggio pericoloso.
Nota (1) di Att: se sei troppo impaziente per aspettare maggio e questo invito non ti è piaciuto, non esitare ad attaccare ad aprile e dare un senso al tuo attacco col tuo potenziale comunicativo. Nota (2) di Att: se sei troppo impaziente per aspettare puoi attaccare ad aprile e a maggio!
Italia – traffico dati raddoppiato, rallentamenti della rete
Previsioni e preoccupazioni “dei vertici italiani di Zte, Nokia e Huawei” sullo smisurato uso delle rete in questo perido di quarantena. Si rischia il collasso del sistema, come evitarlo?
Dopo il coronavirus nemmeno Internet sarà più lo stesso
La domanda potrebbe essere rigirata… come attuarlo?
Torino – Borghesi in coda
28 Marzo. In coda per l’accesso del mercato di piazza Foroni, un gruppo di avventori ha deciso di ingannare l’attesa prendendo di mira il presidio della polizia municipale, che ha dovuto attendere l’arrivo dei rinforzi in borghesi per riuscire a placare la situazione. Sebbene i motivi all’origine della tensione, nel mercato appena riaperto, non siano effettivamente emersi risulta tuttavia evidente come le tante pattuglie in giro per la città di Torino siano pronte a intervenire in forza ovunque si palesino possibili focolai di disordine dell’ordine pubblico.
https://macerie.org/index.php/2020/03/28/borghesi-in-coda/https://macerie.org/index.php/2020/03/28/borghesi-in-coda/
Torino – Non aprite quella porta
2 Aprile. Ad Alpette un uomo di 54 anni, probabilmente consapevole della propensione all’infamia del vicinato, è uscito per una passeggiata serale martedì e mercoledì portando con sé non un lasciapassare a quattrozampe bensì una motosega per dissuadere i possibili controlli. Immediata la segnalazione dei suoi concittadini ai carabinieri, i quali dopo una breve colluttazione sono purtroppo riusciti a disarmarlo. L’uomo si trova adesso nel carcere di Ivrea, in stato di arresto con l’accusa di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Torino – Assembramenti a Falchera
2 Aprile. Ben 12 le volanti della polizia oltre alle ormai onnipresenti linci dell’esercito per portare a termine l’arresto di un 22enne dopo una tentata rapina di una farmacia a Falchera. Non sorprende che mai come in questi giorni l’ipotesi di una carcerazione venga mal digerita e, come in questo caso, un gruppo di familiari e residenti nel quartiere abbia provato a ostacolare l’operato delle forze dell’ ordine per evitare l’arresto del giovane e risparmiargli un passaggio per il carcere delle vallette, probabilmente il luogo meno sicuro per trascorrere queste settimane di quarantena.
Torino – Riders
3 Aprile. Anche tra le uniche figure (sbirri esclusi) ancora incessantemente in giro per la città di Torino è arrivato il primo decesso per coronavirus, un operaio 32enne che lavorava anche per Glovo. I media parlano di problemi di salute pregressa mentre la multinazionale del food delivering è subito corsa ai ripari dichiarando di aver fornito ai propri dipendenti mascherine, guanti e istruzioni di sicurezza, dopo le denunce degli stessi riders che lamentavano carenza di DPI al lavoro. E in pieno stato di emergenza iniziano anche a rimbalzare notizie di rapine, tentate e riuscite ai danni dei fattorini in tutta Italia, tanto che persino i sindacati hanno avvertito l’urgenza di prendere parola “rapine e aggressioni si erano verificate tante volte anche in passato, ma mai i riders erano stati derubati del cibo destinato alla consegna”.