Cronache dal contagio – giorno 1

Ieri sono stata al lavoro, dopo ho beccato un paio di amiche, le solite cose. Abbiamo bevuto una birra e fatto quattro chiacchiere, qualche accenno alle zone rosse del nord italia, ma nemmeno più di tanto. Le solite cose, quelle cose scontate che oggi mi sembrano troppo lontane..

Poi sono tornata a casa, ho cenato, sola, e ad un certo punto è comparso Conte in tv. Non mi è mai stato molto simpatico, mi sembra arrivato lì per caso. E poi fa sempre il buono e non mi fido di quelli che fanno i buoni. Di solito sono falsi..
Insomma inizia a dire che la zona rossa verrà estesa a tutta italia, per non spaventarci la definisce zona rosa. Forse è per il discorso dell’inclusione delle donne nella società contemporanea. Stronzate, i capi sono maschi quasi sempre. E così chiamo il mio capo e lui mi dice che domani non devo andare al lavoro, che se il blocco dell’attività dovesse durare quanto dicono forse dovrà mandare a casa qualcuna di noi. Se durasse di più forse dovrà chiudere..
Ma come? Siamo assunte a tempo indeterminato! E poi solo due anni fa ho stipulato un mutuo per la casa, era stato pure lui a consigliarmi di farlo. Volevo essere indipendente… da cosa non so perché alla fine ho sempre bisogno dei soldi e questa non è indipendenza.
Forse indipendente dai miei genitori.. allora penso a loro, alla vita di sacrifici che hanno fatto. Due persone oneste che hanno dedicato la vita al loro lavoro e ai loro figli.
Tra poco dovrebbero andare in pensione, io credo che sarebbero dovuti andarci molto tempo fa. Troppo vecchi per lavorare, ma non sanno fare altro. Ora sono chiusi in casa, a pensare che basterebbe lo starnuto della persona sbagliata per far finire una vita passata a seguire le regole. Ciò che aspettavano da tempo, una vecchiaia di riposo, forse non lo vedranno mai. Per colpa della stessa società che hanno servito.
Allora penso a me.. cosa volevo farne della mia vita? Passarla ad obbedire, a pagare le rate del mutuo ed arrivare spossata senza energia a vivermi gli ultimi anni, magari attaccata ad una macchina e imbottita di medicinali? Magari pure sola. Magari muoio prima, senza aver fatto niente che non sia lavorare ed andare in ferie una settimana l’anno fingendo di essermele godute. Di solito le passo a dormire per riprendermi dalla stanchezza.
No, forse no… forse, finita la quarantena, non torno comunque al lavoro, forse smetto di pagare il mutuo.